La scorsa settimana è stata presentata l’Agenda 2.0 per lo Sviluppo sostenibile della Città metropolitana, al termine di un percorso di consultazione al quale ha collaborato anche la nostra Fondazione. 

L’agenda 2.0 rappresenta uno strumento innovativo, il primo in Italia, che estende dalla dimensione esclusivamente ambientale della prima Agenda a quella economica e sociale, il concetto di sviluppo sostenibile. 

L’Agenda 2.0 è stata pensata come un documento aperto ad aggiornamenti costanti che non vuole essere un ulteriore strumento di pianificazione, ma si propone come cornice quadro dentro la quale inserire la programmazione, in costante interazione con gli strumenti di pianificazione e programmazione metropolitani e settoriali (Piano Strategico Metropolitano, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, Piano Territoriale Metropolinao, ecc.).

L’Agenda è stata elaborata nell’ambito dell’Accordo di collaborazione fra Città metropolitana e il Ministero della Transizione Ecologica con l’obiettivo di declinare gli Obiettivi dell’Agenda 2030 e della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile a livello territoriale locale con il supporto tecnico scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) insieme a Urban@it – Centro nazionale di studi per le politiche urbane e ai dipartimenti di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali (DICAM) e di Scienze aziendali (DISA) dell’Università di Bologna.

Per conoscere tutti i dettagli: 

Il percorso che ha portato alla nascita dell’Agenda 2.0, realizzato in collaborazione tra la nostra Fondazione, ASviS e Università di Bologna, ha previsto una consultazione degli stakeholders e degli amministratori pubblici di tre territori: il Comune di Bologna, l’Unione Nuovo Circondario Imolese e l’Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia.

La consultazione ha riguardato sia gli obiettivi specifici (quantitativi) relativi a 13 dei 17 Goal dell’Agenda individuati dall’ONU che le azioni che potessero andare ad integrare quelle in atto o già programmate.

Nei mesi di marzo e aprile, si sono svolti 6 laboratori online, 2 per ogni realtà territoriale, che hanno previsto un momento informativo iniziale, dei tavoli di lavoro tematici su sociale, welfare e ambiente e infine una fase plenaria dove sono stati illustrati gli esiti dei tavoli tematici seguiti da un confronto dei risultati emersi. 

È online un report che sintetizza quanto emerso dal percorso.

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