Le città degli altri - spazio pubblico e vita urbana nelle città dei migranti
26 febbraio - 23 aprile 2009 (a giovedì alterni) - Cinque appuntamenti per esplorare lo scenario urbano contemporaneo, visto dall’interno delle “città degli altri”. Città, spazi e dimensioni da cui provengono gli stranieri che vivono a Bologna verranno illustrati da architetti, sociologi, giornalisti e scrittori. Un ciclo di conferenze per apprendere, per conoscere il rapporto originario, di uso, produzione e consumo degli spazi pubblici, i costumi relazionali e i modi di produrre comunità dei principali gruppi stranieri residenti a Bologna. Un dialogo con alcuni dei protagonisti della cultura urbana italiana e straniera: differenti discipline, differenti lingue e linguaggi si incontrano per tratteggiare i lineamenti della città globale di questo inizio secolo. Approfondimento
DISPONIBILI I FILE AUDIO DEGLI INTERVENTI !!- (dopo ciascun incontro i file audio degli interventi sono disponibili accanto al nome di ciascun relatore - vedi sotto)
Al termine di ogni incontro aperitivo etnico con presidi Slowfood
Media Partner: Metropoli - la Repubblica; Giornale dell'Architettura; Redattore Sociale; Città del Capo - Radio Metropolitana
Planum - European Journal of Planning On Line
in collaborazione con Café de la Paix
GIOVEDì 26 FEBBRAIO 2009 ore 16-19
AUDITORIUM Enzo Biagi - Salaborsa, piazza Nettuno 3
Bologna e le città degli altri
saluto di
Virginio Merola, Assessore all'Urbanistica del Comune di Bologna
Giacomo Venturi, Vicepresidente della Provincia di Bologna
Mohamed Zakiri, Vicepresidente del Consiglio dei Cittadini Stranieri di Bologna - annullato
introduce e modera Marco Guerzoni, Provincia di Bologna (ascolta l'intervento)
Lo spazio dei migranti
Gianluigi Bovini, Comune di Bologna (ascolta l'intervento)
Maurizio Bergamaschi, Università di Bologna (ascolta l'intervento)
Mauro Sarti, Agenzia Stampa Redattore Sociale (ascolta l'intervento)
Giuseppe Scandurra, Università di Bologna (ascolta l'intervento)
Gennaro Schettino, Direttore di Metropoli/La Repubblica sostituito da Karima Moual (ascolta l'intervento)
Progettare lo spazio pubblico nella città globale
Gianfranco Bombaci, 2A+P/A (ascolta l'intervento)
Luca Gibello, Caporedattore del Giornale dell’Architettura (ascolta l'intervento)
Raul Pantaleo e Massimo Lepore, Studio Tamassociati (ascolta l'intervento)
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GIOVEDì 12 marzo 2009 ore 16.30-19
Atelier Urban Center
La città balcanica
Gian Matteo Apuzzo, Università di Trieste
Giovanna Marconi, IUAV Venezia (ascolta l'intervento)*
Jovan Ivanovsky, Facoltà di Architettura di Skopje (Macedonia) (ascolta l'intervento)*
Luisa Chiodi, Direttrice Osservatorio sui Balcani (ascolta l'intervento)*
conclusioni:
Fare città, conflitti e luoghi nella città multietnica
Carlo Cellamare, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (ascolta l'intervento)*
* per l'audio si ringrazia Orfeo TV
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GIOVEDì 26 marzo 2009 ore 16.30-19
AUDITORIUM Enzo Biagi - Salaborsa, piazza Nettuno 3
La città asiatica
Francesca Coin, sociologa ed esperta di migrazioni e problemi dell’India, docente nelle università di Venezia e Atlanta (USA) (ascolta l'intervento)
Haris Gazdar, Università di Karachi (Pakistan) - direttore dell’Istituto per le Ricerche Sociali di Karachi (Pakistan), consulente delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale, editorialista di “Economic&Political Weekly”, (ascolta l'intervento - italiano) (ascolta l'intervento - inglese)
Oscar Marchisio, Università di Urbino, fondatore della casa editrice “Socialmente” (ascolta l'intervento)
introduce e modera Marco Guerzoni, Provincia di Bologna (ascolta l'intervento)
conclusioni:
Spazio pubblico e recinto
Paola Somma, docente allo IUAV di Venezia (ascolta l'intervento)
I temi dell'incontro: Cina, India e Pakistan rappresentano oggi, per differenti motivi, tre luoghi nevralgici del nostro pianeta. Le prime due sono il motore economico verso il quale tutto il mondo guarda per superare la crisi in atto, ma sono anche luoghi in cui i diritti civili e gli scontri etnici sono gravi problemi irrisolti. Il Pakistan è invece al centro del complesso sistema geopolitico che vede da un lato questi due “motori dell’economia” e dall’altro la penisola arabica, l’Afganistan e i Paesi dell’ex Unione Sovietica; un Paese “cuscinetto”, dall’equilibrio continuamente precario, stretto tra l’iperbolico sviluppo economico e i drammatici sconquassi delle guerre.
Tre Paesi appartenenti al complesso continente asiatico, ma radicalmente differenti, che, secondo le stime dell’ONU, entro il 2025 insieme ospiteranno quasi la metà della popolazione del pianeta. Tre Paesi in cui si rintracciano i medesimi conflitti tra megalopoli e realtà rurali: Mumbai (con oltre 13 milioni di abitanti) e Karachi (con oltre 12 milioni di abitanti), sono già oggi al vertice delle città più popolose del mondo.
Note biografiche:
HARIS GAZDAR- Nato in Pakistan nel 1965, si è formato in Gran Bretagna alla London School of Economics; attualmente a Karachi dirige l’Istituto per le Ricerche Sociali. Negli ultimi anni è stato consulente della Banca Mondiale e dell’ONU, in ambiti di ricerca sulle tematiche della povertà nei contesti rurali e urbani del Pakistan e dell’India
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GIOVEDì 9 aprile 2009 ore 16.30-19
AUDITORIUM Enzo Biagi - Salaborsa, piazza Nettuno 3
La città dell'est Europa
Pietro Elisei, Consulente del Ministero Lavori Pubblici della Romania (ascolta l'intervento)
Bartosz Czarnecki, Facoltà di Architettura del Politecnico di Bialystok (Polonia) (ascolta l'intervento - italiano) (ascolta l'intervento - inglese)
Giuseppe Cinà, Politecnico di Torino - autore del volume “Bucarest, dal villaggio alla città” (ascolta l'intervento)
introduce e modera Marco Guerzoni, Provincia di Bologna (ascolta l'intervento)
I temi dell'incontro: Dopo la caduta del muro di Berlino i Paesi dell’Ex Blocco Sovietico hanno conosciuto una rapida esplosione urbana ed economica, con rilevanti cambiamenti negli assetti territoriali e sociali. Paesi divenuti in pochi anni “opportunità” per gli investitori e per le aziende: qui la banca Allied Irish concentra il 35% dei suoi ricavi e l'italiana Unicredit il 32%. Alla crescita del PIL si è accompa-gnata una crescita dell’urbanizzazione, con le forme tipiche della globalizzazione, come gli enormi centri commerciali (il centro commerciale Iulius Mall di Cluj-Napoca, in Romania, con una superficie di 150.000 mq, è il più esteso del sud-est Europa) e i grandi poli produttivi. Oggi la crisi economica che sta colpendo in maniera più devastante proprio questa parte “debole” dell’Europa ha messo completamente in discussione il modello di sviluppo degli ultimi vent’anni, col rischio concreto che gli spazi urbani generati dall’impetuoso e recente ciclo economico, diventino le nuove e drammatiche periferie dell’Est Europa.
conclusioni:
Periferie planetarie
Agostino Petrillo, Politecnico di Milano - sociologo ed esperto del fenomeno “periferie”, autore del saggio “villaggi, città, megalopoli” (ascolta l'intervento)
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GIOVEDì 23 aprile 2009 ore 16.30-19
Atelier Urban Center
La città nordafricana
Marcello Balbo, Direttore del Master “Urban Development and Reconstruction” dello IUAV di Venezia
Khaled Al Khamissi, giornalista, regista e produttore, Il Cairo (Egitto)
Daniele Pini, Università di Ferrara
I temi dell'incontro: Uno sguardo sulle città e sulle contraddizioni del Nordafrica a partire da una testimonianza eccezionale: uno scrittore che racconta la caotica vita urbana tramite aneddoti e dialoghi con i taxisti del Cairo. Il primo libro di Khaled Al Khamissi, Taxi, è diventato, nel 2007,un best-seller; ristampato 7 volte nell’arco di un anno, oltre 65.000 copie vendute, in un Paese, l’Egitto, dove 3.000 copie sono considerate un successo (già tradotto in Inglese, Spagnolo, Italiano, sta per uscire la versione in Francese e Greco). Un libro dedicato «Alla vita che abita nelle parole della povera gente». Taxi è un viaggio nella sociologia urbana della capitale egiziana attraverso le voci dei tassisti. Una raccolta di storie brevi che raccontano sogni, avventure filosofiche, amori, bugie, ricordi e politica. Uno sguardo “da dentro” l’Egitto che conclude un ciclo di conferenze – “Le città degli altri” - che aprono finestre su mondi poco noti al pubblico vasto; mondi incarnati dai migranti che quotidia-namente e distrattamente incrociamo nelle nostre città.
conclusioni:
Progettare per convivere
Giovanni Caudo, Università degli Studi Roma Tre