È stato firmato il 7 ottobre 2010 a Roma un Accordo tra Ministero dell’Economia e delle Finanze, Agenzia del Demanio e Comune di Bologna che costituisce un passo molto significativo nel processo di trasformazione di aree ex-militari a Bologna.

A seguito dell’Accordo, che integra il protocollo d'intesa siglato il 31 marzo 2009, i beni che sono stati inclusi nel Programma Unitario di Valorizzazione intraprendono diversi percorsi attuativi:

• la ex Caserma San Mamolo (convento SS. Annunziata) e la ex Caserma Chiarini (via Mattei) continueranno ad essere sede di attività dello Stato: la prima diventerà un polo di servizi e attività istituzionali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la seconda verrà ancora utilizzata dal Ministero dell’Interno.

• La ex Caserma Masini in via S. Stefano, l’ex teatro della caserma Minghetti in via Castelfidardo, i locali ex birreria della caserma Mameli a porta San Felice, i locali ex Direzione Lavori in via Triumvirato, i compendi già militari di Monte Paderno, via del Terrapieno (ex batteria Alemanni), via di Barbiano (ex infermeria quadrupedi San Vittore), via Roncrio (ex polveriera Val D’Aposa) e Borgo Panigale (ex postazione San Pancrazio) potranno essere alienati dall’Agenzia del Demanio per essere poi recuperati per nuovi usi e servizi rivolti alla città.

• La ex Caserma Sani, tra via Ferrarese e via Stalingrado, potrà essere alienata per consentire la realizzazione delle previsioni del vigente Piano Operativo Comunale: nuove abitazioni (in parte sociali), altri usi complementari alle abitazioni (uffici, commercio di vicinato, esercizi pubblici) assieme alla cessione al Comune di aree verdi per l’uso pubblico, edifici per uso scolastico e civile, strade, parcheggi e percorsi ciclabili.

• le aree di maggior rilievo strategico, costituite da Caserma Mazzoni (al Molino Parisio), Prati di Caprara (tra Santa Viola e l'Ospedale Maggiore), area ex Staveco (viale Panzacchi), potranno invece essere trasformate solo a seguito della loro inclusione in un Piano Operativo Comunale (da approvare a cura della prossima Amministrazione ordinaria) che ne confermi destinazioni, capacità edificatorie e contributo in termini di dotazioni per la città.

Con questo Accordo si chiude quindi una fase molto importante del lavoro necessario alla restituzione di queste aree alla città: la fase di studio delle aree, e di valutazione del loro valore (come parti di città, come beni culturali, come beni economici), una fase svolta in parallelo con la loro destinazione a livello urbanistico, che è contenuta negli strumenti di pianificazione (PSC, POC e RUE) approvati dal Comune tra il 2008 e il 2009.
L’Agenzia del Demanio procederà ora (entro il mese di ottobre) alla indizione delle aste pubbliche che potranno essere aggiudicate già entro quest’anno.
La nuova fase di questo processo di valorizzazione vedrà coinvolte, oltre al Comune, le imprese che decideranno di investire in questa grande operazione di riqualificazione urbana per realizzare gli importanti obiettivi di interesse pubblico di questo complesso processo di trasformazione della città di Bologna.

:: Documenti dell'accordo del 7 ottobre 2010 (sito del Comune di Bologna)

:: Piano Unitario di Valorizzazione - Bologna -intesa del 31 marzo 2009

 

 

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