Dino Gavina. Bologna Bologna
La città della luce. Le luminarie natalizie a Bologna
3. Un nuovo modo di addobbare la città
Dopo un primo approccio che aveva portato l’ufficio di Gavina all’elaborazione di alcuni schemi di intervento, nel 1990 prende sostanza un vero e proprio programma organico per le luminarie natalizie a Bologna. Il progetto, commissionato dall’Associazione Commercianti e redatto da Monica Maimone e Sandro Tranchino (Studio Festi, Milano) e da Silvio Binini, Marco Denti, Daniele Vincenzi (Studio Gavina, Bologna), è studiato per essere applicato in varie zone della città.
(Nell'immagine in alto: casacata di luce dalle Due Torri)
Si tratta di un piano complessivo di intervento che reinterpreta radicalmente la natura delle luminarie natalizie, riportandole a una essenzialità e pulizia più efficacemente legate alla valenza spaziale della città oltre che alla tradizione storica dei grandi apparati scenografici effimeri. Un scelta progettuale ripresa e rinnovata negli anni a seguire fino ai giorni nostri.
In occasione della prima edizione della Città della Luce il portico del Pavaglione viene addobbato con forte senso innovativo grazie a un oggetto mobile riflettente, ispirato all’opera Lampshade di Man Ray del 1920. Un’opera che da sempre sta sospesa nell’ufficio di Gavina a San Lazzaro, dono dell’artista.
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