Dino Gavina. Bologna Bologna
I negozi e la città. Spazi aziendali a Bologna e a San Lazzaro
6. Architetture nella città
Parallelamente allo sviluppo delle aziende create per la produzione di mobili e lampade, Gavina dedica grande attenzione agli spazi di vendita dei prodotti.
Nei primi anni di attività Gavina si avvale della collaborazione di architetti conosciuti in un ambito cittadino, che disegnano vari modelli della sua produzione. A Sergio Cometti viene anche affidato il progetto per il negozio che l’azienda apre in piazza Cavour nel 1956, dotato di originali apparati espositivi, seguito subito dopo dall’incarico per la realizzazione del primo stabilimento della ditta, a San Lazzaro. Lì accanto Cometti realizza anche diverse opere per la Città dei Razzi di Padre Marella, cui Gavina è legato da grande stima e amicizia.
(Nell'immagine in alto: Negozio Gavina in via Altabella a Bologna, progetto Carlo Scarpa 1962)
Nel 1960, a fianco della fabbrica alla Cicogna di San Lazzaro, viene costruito un grande spazio espositivo, un capolavoro architettonico di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, costruito all’insegna della massima economia e semplicità.
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Nello stesso momento l’architetto Carlo Scarpa è incaricato di allestire un negozio in via Altabella, in pieno centro storico. La soluzione ideata da Scarpa, che riveste la facciata esterna con una grande piastra in calcestruzzo forata da tonde vetrine di grandi dimensioni, diventa uno dei luoghi più singolari nel panorama urbano, generatrice all’epoca di violente polemiche in nome della conservazione e del rispetto della città antica. Meta da sempre di visitatori di ogni parte del mondo, oggi possiamo serenamente riconoscere quest’opera come un caposaldo dell’architettura contemporanea italiana.
A Gavina va riconosciuto il merito di avere individuato l’architettura come mezzo efficace e necessario per collocare la sua attività rivolta al moderno in un rapporto di attivo scambio culturale con la città.
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