È stato presentato il 14 ottobre 2015 dal Sindaco Virginio Merola e dal Rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi il masterplan di Campus 1088, il nuovo insediamento universitario nell’area ex Staveco.


Il documento - che mette a frutto la sperimentazione del "Laborario Staveco" e che è stato elaborato congiuntamente da architetti e ingegneri del settore Edilizia e dai docenti architetti e ingegneri dell'Ateneo - traccia le linee di sviluppo programmatiche e le strategie di indirizzo per questa area di proprietà dello Stato, che il Comune ha inserito nel Piano Operativo Comunale (POC) di Rigenerazione di patrimoni pubblici.
La presentazione del masterplan è una tappa del cronoprogramma definito all’atto della firma del primo accordo per il recupero e la valorizzazione dell’area Staveco tra l’Alma Mater e il Comune di Bologna il 5 marzo 2014.

L’insediamento universitario - compreso tra viale Panzacchi e la collina verso San Michele in Bosco – sorgerà su un’area di circa 95.000 m2 di cui 47.000 mq edificabili e 43.000 mq destinati a verde. Dei 47.000 mq edificabili oltre 20.500 mq sono destinati agli studenti italiani e internazionali (aule, biblioteche, sale studio, spazi espositivi, spazi sportivi), oltre 19.000 mq ai Dipartimenti, circa 7.000 mq ai pubblici esercizi e al commercio di vicinato (bar, mensa, negozi, palestra).

Il masterplan di Campus 1088 non ha la natura del piano attuativo, ma definisce le linee guida propedeutiche ai progetti specifici successivi da un triplice punto di vista: architettonico, sociale, accademico.

  • Architettonico: si recuperano le fabbriche storiche come esempio di valorizzazione dell’archeologia industriale e si configura l’area come cerniera tra collina e centro storico.
  • Sociale: si crea un'interazione tra l'area verde della collina e i numerosi e variegati plessi, e si mettono in dialogo città e università grazie anche a specifici spazi di incontro, quali la basilica e il faculty club.
  • Accademico: si caratterizza il Campus con un triplice Polo scientifico e didattico delle Arti, dell’Information Technology, dell’Economia Management e Statistica.

Dopo aver ottenuto parere favorevole da parte della Soprintendenza archeologica ad agosto 2015, il gruppo di lavoro ha preso in carico l’area ex Staveco in maniera temporanea fino al 23 settembre per poter svolgere le prime analisi geologiche del suolo e ricavare le caratteristiche del terreno in profondità. I risultati di queste indagini sono stati trasmessi al Comune e sono a corredo della scheda di comparto del POC. Infine, le indagini ambientali hanno permesso anche un primo approccio da un punto di vista archeologico: la relazione che è stata redatta rappresenta la prima fase della procedura di verifica preventiva dell’interesse storico-archeologico di questa area.

> Guarda i render:

> Leggi la scheda dedicata al progetto Staveco nella mostra permanente di Urban Center Bologna

 

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