Idee, progetti e visioni, per immaginare insieme la Bologna di domani. Online gli esiti del progetto Utopie Reali, con le sei proposte progettuali per i 6 ambiti strategici del quadrante nord ovest della città.
Si è concluso Utopie Reali, il progetto che ha portato 60 studenti e giovani professionisti a progettare insieme ad esperti e alle comunità, la rigenerazione del quadrante nord ovest della città.
Promosso dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana e SOS - School Of Sustainability di Mario Cucinella con la collaborazione e il patrocinio di Comune di Bologna, dall’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Bologna e dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna, Utopie Reali ha avuto l’obiettivo di costruire uno scenario e una visione futura su sei ambiti strategici della città: Bolognina, Lungo Reno, Lungo Navile, Lazzaretto, Prati di Caprara e Ravone, Borgo Panigale.
Il primo appuntamento è stato un laboratorio con le comunità, in cui gli studenti, divisi in 6 gruppi e guidati da un facilitatore e da un gruppo di tutor formato da professionisti e ricercatori del Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, hanno fatto emergere bisogni e potenzialità nelle diverse zone e individuato i “luoghi attivatori”: una selezione mirata tra edifici, parchi, giardini, piazze a vocazione pubblica, individuati nelle vision delineate nei diversi ambiti come quei luoghi strategici dai quali innescare il processo di cambiamento.
Sono seguite sei passeggiate esplorative per conoscere meglio le zone, osservare le relazioni e dare così una nuova lettura dei territori. Infine, si sono ritrovati per un intero fine settimana negli spazi della nostra Fondazione per sviluppare le idee di progetto, alla presenza anche dell’architetto Mario Cucinella che ha visionato i lavori e tenuto una conferenza per gli studenti: “Empatia Creativa”.
“Invece di sostenibilità, preferisco usare il termine empatia creativa, quindi dare valore all’aspetto relazionale - ha detto Cucinella –. I progetti nascono grazie alle connessioni che si creano all’interno di un gruppo, quindi dall’intelligenza collettiva. Abbiamo sempre pensato ai grandi progetti, e invece dobbiamo prenderci cura delle piccole cose”. Poi si è soffermato sul concetto di futuro: “Il futuro non è uno, il futuro sono tanti: il mio, il vostro, il loro. È interessante che questa mappa, che potrebbe essere la Bologna dei prossimi anni, rappresentasse questo intreccio di futuri, di ambizioni, di desideri”.
Il workshop finale ha visto anche la presenza di due incontri plenari. Il primo nel Cortile di Palazzo d'Accursio, al quale hanno partecipato Marco Castrignanò, Andrea Boeri, Riccardo Prandini e Alessandra Bonoli di UNIBO, e incentrato sul tema della Rigenerazione urbana, e sull'importanza di utilizzare un approccio multidisciplinare e inclusivo orientato alla sostenibilità. Il secondo, aperto al pubblico, nella piazza coperta di Salaborsa sulle migliori pratiche e le nuove frontiere della rigenerazione urbana. A parlarne Paolo Cresci, leader per lo Sviluppo Sostenibile di Arup in Italia, e Federico Parolotto, Senior Partner MiC Mobility in Chain, che oltre ad illustrare alcune tra le migliori pratiche, hanno mostrato una selezione di progetti realizzati da due tra le più importanti realtà del panorama internazionale nel campo della progettazione architettonica, urbana e della mobilità: ARUP e MiC Mobility in Chain.
Leggi le proposte progettuali emerse per ciascuno dei 6 ambiti, che saranno poi raccolte all’interno di un “libro bianco” e consegnate alla nuova amministrazione di Bologna come contributo alla riflessione sul processo delle trasformazioni della città.
Nel prossimo periodo tutti i progetti saranno presentati in modo approfondito.