241 azioni, 24 partner e 70 sostenitori per raggiungere l'azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2030.
Nei giorni scorsi la Giunta ha approvato il contratto climatico della città di Bologna e i 3 documenti che lo compongono: Documento di Impegni, Piano d'azione, Piano di investimenti. Ora la delibera inizierà l’iter di approvazione in Consiglio comunale.
Bologna è stata seleziona dalla Commissione Europa tra le 100 città che lavoreranno per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, 20 anni prima rispetto all’obiettivo dell’Unione Europea. Con questo atto Bologna costruisce una concreta prospettiva di neutralità climatica, con un approccio trasformativo che integra tutti i settori, puntando soprattutto a una maggiore autonomia energetica locale attraverso le fonti rinnovabili.
L’obiettivo è affrontare la crisi climatica, migliorare la qualità dell'aria e la salubrità dell'ambiente urbano, ma anche contrastare le condizioni di povertà energetica e assumere un posizionamento di mitigazione rispetto ai conflitti globali legati ad una economia ancora basata essenzialmente sui combustibili fossili.
Anche la nostra Fondazione e l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile (AESS) sono coinvolte nel processo della Missione, a supporto del lavoro fatto dal Comune.
Partner e sostenitori
Il Comune è riuscito a costruire il contratto climatico creando un consenso diffuso su questi obiettivi nella città, con il supporto di imprese, attività economiche, partner istituzionali, terzo settore e cittadinanza.
Attorno a questi obiettivi sono stati aggregati 24 partner e 70 sostenitori: i partner sono soggetti che entrano nel contratto con proprie significative e misurabili azioni di riduzione delle emissioni climalteranti e importanti investimenti, i sostenitori aderiscono soprattutto con azioni comportamentali e di sensibilizzazione.
Tra i partner ci sono grandi player energetici come Hera e Illumia; importanti aziende presenti nel nostro territorio come Ducati, Toyota, Crif, CoopAlleanza; Associazioni di categoria, come CNA, Confagricoltura e Confindustria; i principali soggetti che gestiscono i trasporti come RFI, Tper e Aeroporto; aziende partecipate dal Comune, come CAAB, ASP e Acer; molti partner istituzionali come Regione, Unibo, Ausl, che entrano nella missione con azioni e investimenti estremamente concreti.
Le azioni
Con questi partner sono state definite 241 azioni concrete che puntano a trasformare la città da centro di produzione di grandi emissioni di gas climalteranti a grande polo generativo ed efficiente di energia da fonti rinnovabili, come ad esempio:
- sviluppo del fotovoltaico, moltiplicando per venti l'attuale produzione cittadina;
- produzione di milioni di mc di biogas al depuratore cittadino con Hera e al CAAB partendo dagli scartigroalimentari;
- rilancio dell'energia idroelettrica nel centro storico con la centrale del Cavaticcio;
- sviluppo dell'agrivoltaico con Confagricoltura.
Al contempo si continuerà sulla strada del contenimento dei consumi, già ridotti del 25% rispetto al 2005, e all'elettrificazione sia nei trasporti che negli edifici, sperimentando anche i mezzi ad idrogeno con TPER, mentre sulla forestazione urbana si raggiungerà l’obiettivo di almeno un albero pubblico ogni 4 abitanti.
Verrà attuata una transizione energetica profonda del patrimonio edilizio pubblico della città: Comune, Asp, Acer, Unibo, Asl e CNR sono uniti per lavorare per questo obiettivo su centinaia di edifici in città, sia per dare il buon esempio, sia per favorire lo sviluppo di un mercato locale, anche occupazionale, in tema di fonti rinnovabili e innovazione di tutto il settore delle costruzioni.
Le politiche messe in campo dalla città negli ultimi anni hanno consentito un graduale risparmio dei consumi energetici; con il Climate City Contract si avrà un salto di scala nella produzione di energia pulita. Per citare un esempio, le sole azioni di due partner, Aeroporto ed Rfi, consentirà di installare a Bologna 40 MW di impianti fotovoltaici, pari alla totale installazione fotovoltaica degli ultimi 20 anni in città.
Un salto di scala reso possibile dalla messa a sistema di azioni pubbliche e private, un modello di governance delle politiche ambientali inedito, per azioni che avranno un costo complessivo di 11 miliardi di euro.
Tutte queste azioni saranno raccontate con un nuovo strumento, un portale dedicato alla Missione Clima, che farà conoscere alla città gli interventi, i progetti e le 241 azioni messe in campo da partner e sostenitori del Climate City Contract. Il portale sarà attivo dalla prossima settimana all’indirizzo bolognamissioneclima.it e sarà gestito in collaborazione con la nostra Fondazione.