Lo scorso 29 novembre 2018 si è concluso il Laboratorio Spazi, il percorso nato per ridisegnare politiche e strumenti di affidamento e gestione di immobili di proprietà comunale o uso temporaneo. Online il documento che rendiconta il processo e ne sintetizza gli esiti.
Il Laboratorio Spazi, condotto dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana in stretta collaborazione con il Comune di Bologna, si è concluso con la presentazione di un documento di sintesi che contiene un complesso di proposte innovative ora sottoposte alla Giunta e al Consiglio comunale per eventuali valutazioni e decisioni.
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Il documento si caratterizza sia per la pluralità delle realtà cittadine che hanno partecipato al Laboratorio e che hanno contribuito alla stesura del documento, che per le innovazioni procedurali e i nuovi assetti amministrativi proposti, con l’obiettivo di rendere il processo di affidamento e di gestione degli immobili più fluido e rispondente ai bisogni dei cittadini che li abitano.
Di particolare interesse per innovatività si può citare, ad esempio, la proposta di maggiore trasparenza e accessibilità dei processi di affidamento e governance e il riconoscimento, tra le tipologie di soggetti che si candidano a gestire o che gestiscono immobili comunali, anche dei numerosi gruppi informali che spesso pongono al centro dell'azione il riuso degli spazi e che rappresentano un patrimonio civico insostituibile.
Inoltre, viene proposta la “Carta dei principi per l’uso civico degli spazi pubblici”: 10 principi fondamentali che definiscono il perimetro di una nuova politica degli spazi in città condiviso da tutte le esperienze di uso e gestione degli immobili comunali.
Tra le modalità di assegnazione, accanto alle procedure tradizionali come il bando, si ipotizzano inoltre le assemblee territoriali, nelle quali si chiama la cittadinanza a presentare progetti valorizzando e rafforzando ulteriormente il ruolo e il protagonismo dell’attivismo civico e di tutto il terzo settore.
L’obiettivo di questa apertura è di dare vita a un duplice patto urbano tra le diverse forme in cui la cittadinanza si organizza, si aggrega e si associa e tra queste forme di autorganizzazione della società e di protagonismo civico e l’amministrazione comunale.
Accanto al lavoro del Laboratorio Spazi, è stata stilata anche la mappatura degli spazi comunali inutilizzati e disponibili.
Tra questi, il Comune di Bologna ha individuato cinque immobili (e i relativi utilizzi) per una prima sperimentazione di percorsi di gestione innovativi e coerenti con i bisogni emersi nei Laboratori di Quartiere e nel Laboratorio Spazi.
Gli immobili saranno dati in uso a titolo gratuito (eccetto utenze, spese di gestione e Tari) in quanto destinati a realizzare progetti partecipativi espressi dalla collettività civica.
Si tratta di:
- via Fantoni 21 (spazio dedicato alla sperimentazione di offerta culturale in ambito artistico e ricreativo per i giovani);
- via Curiel 15/2 (dove sperimentare forme di aggregazione di piccole dimensioni, rivolto ad associazioni di promozione sociale, culturale, sportiva e spazio di incontro a disposizione del vicinato e di gruppi informali del Quartiere per alimentare socialità orientata alla cultura e allo sport);
- via Fioravanti 22 (spazio dedicato a sperimentare forme collaborative di vicinato nel campo sociale e del welfare di comunità per rispondere ai bisogni del territorio, come emerso dal Laboratorio Bolognina);
- via Corticella 129 (ex Centrale del Latte, luogo dedicato a sperimentare forme di attivismo civico e attività artistico-ricreative e culturali);
- una porzione dell’immobile di via Pietralata 58/60, all’interno della sede del Quartiere Porto-Saragozza (per forme di aggregazione del terzo settore e gruppi informali, dove sperimentare forme di gestione in connessione con il tessuto sociale associativo di vicinato).
In queste infografiche sono raccontati gli elementi principali descritti nel Documento: le fasi che hanno caratterizzato il percorso laboratoriale, i dieci principi del Patto urbano, il processo di governance e le procedure di assegnazione degli spazi che si propone di attivare, delle ulteriori raccomandazioni emerse dal Laboratorio e, infine, una mappa degli immobili su cui si avvieranno le prime sperimentazioni.